Se da un lato, grazie all’avanzamento delle cure, è aumentata l’aspettativa di vita dei pazienti con FC, dall’altro le loro condizioni fisiche restano comunque compromesse e, in molti casi, l’unico modo per sopravvivere è ricorrere al trapianto polmonare, tecnica che oggi è diventata una consolidata modalità terapeutica, nonostante le implicazioni comportate.
Oltre ai problemi clinici, come ad esempio il rigetto, le liste d’attesa per i pazienti che necessitano il trapianto sono molto lunghe ed affollate a causa della scarsità di organi disponibili.
E’ per ottimizzare le risorse oggi esistenti che LIFC ha dato vita, in collaborazione con la Fondazione Ca’ Granda di Milano, ad un progetto per ricondizionare polmoni di un donatore scartati perché in qualche modo compromessi.
La Fondazione Ca’Granda di Milano è il centro presso il quale è stato effettuato il primo trapianto in Italia utilizzando organi ricondizionati mediante profusione ex-vivo.
Il progetto, intitolato “Uso della circolazione extracorporea per valutare e ottimizzare la funzione del polmone prima del trapianto: possibile strategia per aumentare il numero di trapianti presso la Fondazione IRCCS Ca’Granda Milano”, è stato cofinanziato da FIPSAS, tramite la donazione a LIFC di un assegno di 11.000 euro.